Se un giorno mi ritiro in un angolo isolato, porto con me un buon libro e tanto cioccolato...

martedì 3 agosto 2010

DALLA VETRINA CABOSSE: IL GIANDUIOTTO.

Il cioccolato gianduia della linea che vi proponiamo è sfuso,  prodotto artigianalmente ed arricchito con  nocciole intere. Ottimo da gustare. Al costo di euro 35,00 al Kg.
Ma conoscete la storia di questo famoso cioccolato?
Nasce da un'invenzione semplicemente geniale: l'aggiunta alla pasta di cacao di un composto di nocciole tostate e tritate. Un matrimonio combinato e riuscito tra la forza del cacao e la dolcezza delle nocciole. IL segreto sta nella nocciola: la famosa varietà "Gentile delle Langhe" che cresce appunto sulle colline delle campagne a Sud di Torino ed è rinomata per la sua qualità fine e gustosa, ricca di fragranti oli aromatici. Apprezzato da 130 anni nei Paesi di tutto il mondo, il giandujotto è considerato il cioccolatino Made in Italy più tipico.
Ma a chi va il merito dell'invenzione? E in quali circostanze fu creato?
L'idea si attribuisce a Michele Prochet, che già dal 1852 produceva quella pasta di cioccolato e nocciola cje sarebbe stata poi messa in commercio come gianduiotto nel 1865. All'inizio della produzione lo chiamavano "givu" che in dialetto piemontese significa "cicca" e quindi bocconcino, ma anche "grillo", inteso come bizzarrìa. A fare scattare a Prochet la scintilla creativa fu, secondo i cronisti dell'epoca, lo stato di necessità: il prezzo del cacao era salito alle stelle dopo il blocco continentale voluto da Napoleone, e quindi bisognava "allargarlo" con altri ingredienti del terriorio più a buon mercato. Il ricorso all'ottima nocciola salvò la situazione. Ma il segreto del suo successo sta anche in un altro accorgimento: far colare la preziosa miscela in modo tale che l'impasto, espandendosi, si addensasse senza perdere la sua leggerezza. E il tocco finale lo diede il " colpo di cucchiaio" sfociato in quel piccolo ceppo triangolare, spicchio o barchetta rovesciata dal profilo che ricorda l'ala del cappello della popolare maschera da cui prende in nome. Fu proprio Gianduja a conferirgli la fama: anzi pare che sia stato "lui" in persona durante il Carnevale del 1865 a distribuire alla folla gli straordinari cioccolatini, autorizzando i produttori a battezzarli con il proprio nome per celebrare l'occasione. Il gianduiotto, tra l'altro, è stato il primo cioccolatino ad essere incartato nella stagnola.

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